Churchill, bianco come la neve.

Da 14 Novembre 2015 Canada

Prefazione : Tutto quello che segue è solo una questione di banchisa, di foche e riscaldamento globale.

Ciao amici!

Sono piuttosto impaziente di scrivere questo articolo. Ma non so da dove iniziare, visto tutto quello che ho da raccontarvi. Molte parole danzano da sole sulla tastiera. Vi annuncio direttamente: abbiamo visto gli orsi polari. Degli orsi polari sulla Baia di Hudson. Probabilmente inizierete a pensare che siamo un po’ in fissa con questi orsi. I Grizzly, gli orsi bruni (e stavo per dimenticarmi gli orsi di marshmallow. Natale sta arrivando!). Beh, in marshmallow o nella tundra, non ci si stanca mai di questi orsi!

Ritorno alle mie famose parole che danzano sulla tastiera : banchisa, orsi, ghiaccio, tundra, cani da slitta, neve, spedizione. La parola “spedizione” ha un senso sin dall’inizio del nostro viaggio a Churchill. 48 ore di treno all’andata con una coppia di australiani, 53 ore in treno al ritorno con un gruppo di studenti canadesi (con pigiami di vari colori, patatine ed iPhone in mano, molto contenti delle 8 ore di ritardo del treno…). Abbiamo scelto l’opzione “sedili reclinabili”. No comment. Tuttavia vi consigliamo veramente il treno, perché durante il viaggio attraversiamo dei paesaggi molto diversi. Montagne, laghi e praterie. Qualche sosta in città o villaggi quasi disabitati. Di sicuro ero troppo distratta da tutto questo e Fab ce l’ha fatta a vincere una partita a scacchi (ok, non mi piace perdere e cerco una scusa!)

Dopo 10 tè, 8 pancakes et 2 pacchetti di mini-carote, eccoci arrivati sul binario della stazione di Churchill. Un altro mondo. Siamo a 1000km da Winnipeg. Piccola digressione Google Maps: Churchill si trova nella provincia del Manitoba, alla foce del fiume Churchill, sulla Baia di Hudson. La provincia adiacente è il Nunavut, la terra degli Inuit, l’estremo nord, una regione che mi fa sognare. Ci stiamo avvicinando.
Churchill è una piccola città di 800 persone, che si può raggiungere in treno o in aereo. O dal mare. Nessuna strada ! Un ospedale, una scuola, la posta, un piccolo supermercato, un museo degli Inuit e una bella stazione. Strade non asfaltate. Un centro di ricerca sull’Artico si trova a un’ora di macchina dal “centro città”. Ma soprattutto, si compra un biglietto del treno o dell’aereo per venire qui, in inverno per osservare le aurore boreali, in luglio/agosto per fare un po’ di canoa con i beluga e in ottobre/novembre per incontrare gli orsi polari.

Siamo quindi in piena stagione turistica! In Canada, abbiamo visto molte volte che non abbiamo la stessa definizione di “vedrete, sarà pieno di turisti”. Certamente tutti gli hotel e B&B sono pieni. Ma le strade non sono assolutamente affollate. Pochi negozi di souvenir. Ma sono riuscita a trovare delle belle cartoline! Era il minimo.

L’orso polare, è ciò che siamo venuti a vedere. Argomento molto vasto. E’ di sicuro la”star” della città. E’ qui che hanno realizzato molti video su questo animale. Tra l’altro abbiamo incontrato alcuni fotografi e cameraman della televisione canadese. L’orso vive sulla banchisa, si nutre principalmente di foche. Il suo futuro è direttamente collegato alla banchisa. Meno ghiaccio, meno orsi. Il riscaldamento globale provoca la riduzione della superficie della banchisa e del suo spessore, e tutto ciò rappresenta una minaccia per la sopravvivenza dell’orso polare. Il ghiaccio si sta sciogliendo ad un ritmo di circa 4,6% ogni dieci anni, e gli orsi non vengono più a trascorrere solo 1 o 2 mesi sulla terra ferma d’estate. Ora ci restano per 5-6 mesi.
Ritornano intorno a Churchill subito prima della formazione della banchisa. Visto che non si trovano molte foche sulla terra in questo periodo, l’orso deve dunque cercare altrove il suo cibo, soprattutto in città. Il che mi spinge quindi a parlare della particolare atmosfera di Churchill.
L’orso rappresenta un vero pericolo per gli abitanti. Si consiglia vivamente di camminare solo lungo la strada principale. Bisogna cercare di avere sempre una buona visibilità (meglio evitare gli angoli non illuminati) e di camminare in gruppo appena il sole tramonta. Il coprifuoco è alle 22:00. I ranger pattugliano tutta la notte per spaventare gli orsi. Si possono sentire vari colpi di fucile ogni notte. Non preoccupatevi, nessun orso viene ucciso, ma questi colpi servono solo a spaventali e a farli partire. Un’altra caratteristica: le porte delle case e delle auto non sono chiuse a chiave. Nel caso di un incontro ravvicinato con un orso, avrete quindi delle soluzioni!

Come accennato un po’ più in alto, gli orsi polari vagano a Churchill tra ottobre e novembre. Pazientemente aspettando sulla riva che la banchisa si riformi per partire alla caccia. Ed è quello che abbiamo osservato. Non abbiamo visto orsi in città. E, per essere sinceri, non abbiamo neanche cercato di incontrarli. La prima notte in albergo, con lo stomaco vuoto e la giacca sulle spalle, stiamo per uscire. Sono le 21:45…Ma non so… Ci siamo guardati, abbiamo esitato un po’. Abbiamo tolto le nostre giacche (ho messo delle calze di lana super-spesse) e abbiamo preparato un piccolo aperitivo con quello che rimaneva negli zaini. Usciremo domani, un po’ più presto!

E’ giunto il momento di raccontarvi queste 7 ore, sistemati in un mega autobus bianco come la neve, con delle ruote un po’ più grandi di un metro. La tundra si apre davanti ai nostri occhi (siamo nella zona di transizione tra la tundra e la taiga). Il conducente guida abilmente su questo terreno accidentato. Un terreno particolarmente inospitale. Molte rocce e pochi alberi. Ha nevicato un po’ durante la notte. Con Fab, diciamo ingenuamente che sarà più difficile trovare gli orsi. Bianco sul bianco….siamo davvero ingenui. Abbiamo visto gli orsi veramente da vicino, visto che si avvicinano incuriositi al veicolo. Questo è equipaggiato con una piattaforma esterna, e una griglia al posto del fondo. L’orso, un po ‘goffo, inizia a annusare le nostre scarpe. Ma non trova le sardine che probabilmente cercava. E Riparte. Abbiamo assistito alla coreografia dei due peluche. Un valzer a volte aggressivo, a volte dolce. Non aggiungo altro, avevamo le nostre macchine fotografiche. Straordinario.
La neve, tuttavia, ci impedisce di vedere facilmente la volpe artica o la civetta delle nevi.

A Churchill, nel mese di ottobre, in più della giornata con gli orsi polari, si possono passare altri bei momenti:

  • Momento fun : far timbrare il suo passaporto con il timbro della città.
  • Momento gastronomico : fare una pausa al Coffee Shop Gypsy’s
  • Momento culturale : visita al museo degli eschimesi. La vita degli Inuit ha qualche cosa di affascinante. Come fai a vivere in un igloo ??
  • Momento scientifico : guidiamo fino al centro di ricerca sull’Artico. E per i viaggiatori, si puo’ trovare anche qualche posto come volontario.
  • Momento aria pura : andare a Cape Merry o sulla spiaggia, ma sempre accompagnati. Di sicuro gli orsi passeggiano in queste zone non lontano dal mare.

Cape Merry : ne abbiamo un ricordo glaciale. Un vento gelido. Non ho mai visto Fab con una sciarpa. Anche qui, alcuni rangers controllano i dintorni e offrono anche la possiblità di fare una visita guidata. Incontriamo quindi uno dei rangers, Marc-André. La visita inizia, siamo da soli su questa collina rocciosa. Marc-André ci racconta la storia di questo luogo, guardando e controllando ogni tanto intorno a noi. E nel corso della discussione, ci ritroviamo invitati all’allenamento bi-settimanale dei suoi cani da slitta. Una dozzina di cani che allena, non per i turisti, ma per partecipare alle varie corse della regione. Aspettando la neve che permetterà l’uso della slitta, per ora allena la sua muta con un quad. Quella sera eravamo in 3 sul quad (noi e Marc-André, con il suo fucile). La tundra scorre silenziosa intorno a noi e le mia dita dei piedi iniziano a congelarsi, uno dopo l’altro. Eccezionale!

Se vi interessano gli orsi polari, ecco un link che dovete per forza guardare qui.
E’ il sito del WWF canadese, dove potete trovare molte informazioni sul “boss della banchisa”.
Per concludere l’argomento “orso polare”, potete trovarne anche a Spitzberg, in Norvegia. Ma più difficilmente, sembra. Grazie a Sylvie e Bernard dell’associazione ABM per i consigli durante l’organizzazione di questo viaggio.
E’ stato durante la traversata in traghetto per raggiungere Vancouver Island in agosto che abbiamo organizzato tutto. Con un Wi-Fi un po’ sbilenco, abbiamo prenotato i biglietti in extremis. Siamo rimasti incollati allo schermo per qualche minuto…e abbiamo fatto una danza della gioia quando è apparsa la conferma! La parola “spedizione” ha davvero un senso.

Post-scritpum : delle zucche nella neve…Eravamo tranquilli la sera di Halloween : la polizia, i pompieri ed i rangers sorvegliano i piccoli canadesi. Durante questo 31 ottobre abbiamo incontrato degli orsi di zucchero nelle strade di Churchill, ma solo questi !

Potrebbe interessarti

1 Commento

  • Reply Tiziana 17 Novembre 2015 at 17:01

    Bellissimo non ho altre parole per descrivere le sensazioni che date ????????

Lascia una risposta