Insomma, non proprio cosi’ breve. Il nostro road trip inizia a pieno regime: accumuliamo i km alla guida del nostro nuovo mezzo.
E’ una scelta: vogliamo arrivare in fretta in Louisiana per iniziare a visitare per bene. Le decisioni riguardo tempistica e luoghi sono talvolta difficili, ma dobbiamo cercare di rispettare il programma…O almeno ci proviamo.
Prima di iniziare veramente a guidare, raggiungiamo i genitori di Fab (in realtà, sono loro a raggiungerci, visto che ci aspettano all’aeroporto di Los Angeles). Con loro vogliamo visitare Los Angeles e dintorni ed in seguito andare al Grand Canyon.
Diciamola tutta: non siamo rimasti proprio colpiti da Los Angeles. I negozi di souvenir si susseguono, cosi’ come le stelle della Walk of Fame sotto i nostri piedi. Al contrario, la città di Santa Monica ci ha sorpreso, di giorno ed in serata (e non confondetela con Santa Barbara, o Sunset Beach, o Beverly Hills !).
In seguito, abbandoniamo il mare e partiamo verso il deserto dell’Arizona. E inizia a fare proprio caldo. Veramente caldo. Probabilmente non abbiamo mai sperimentato un caldo simile.
Fino a qui tutto bene. O quasi, visto che il nostro caro mezzo di locomozione, anche se è proprio bello (non trovate!?) inizia a fare qualche capriccio. Su questo van, di sicuro più old-school rispetto a quello dell’Alaska, l’aria condizionata funziona solo al massimo (non è più possibile usarla al livello 1, 2 o 3). Ma per fortuna, funziona!
Ed eccoci pronti per il deserto(!).
Ed infine il Grand Canyon:
Veramente impressionante, come sulle cartoline.
Questa atmosfera ci è proprio piaciuta. Corvi enormi che si aggirano, cactus, polvere, immensità.
(Piccola nota: sulla foto ho solo molto caldo, non preoccupatevi!).
Siamo stati proprio contenti di aver condiviso questo giorni con i genitori di Fab. Ed inoltre, quante volte nella vita si puo’ dire: “Ok, perfetto. Appuntamento, allora, all’aeroporto di Los Angeles”.
Dopo questi paesaggi desertici, ripartiamo per una parte del viaggio moooolto lunga. Attraversiamo il New Mexico, per arrivare in Texas. Per entrambi, pilota e co-pilota, è stata lunga. Veramente troppo lunga. Pochi stop, una visita-lampo di Alburquerque in New Mexico, una notte a Roswell, per arrivare finalmente in Texas. Abbiamo finito la nostra playlist, dobbiamo iniziare ad ascoltare la radio texana.
Immaginiamo quello che ci aspetta in Louisiana, io continuo il giornale di bordo, e ci chiediamo se viaggiare cosi’ tanto in cosi’ poco tempo è la scelta giusta. La stanchezza non aiuta mai nelle decisioni. Scegliamo quindi di fermarci due notti a Fort Worth in Texas. E ne approfittiamo per provare l’uscita classica del venerdì sera in famiglia: il rodeo.
Atmosfera entusiasmante! Questa pausa ci voleva proprio. Siamo immersi proprio in un altro mondo, in mezzo a cappelli da cow-boy e texane eleganti. Dopo l’inno americano, iniziano i vari show, con lazo e tutto quello che rende il Texas quello che è nelle menti di tutti.
Quando ho scritto «uscita in famiglia», non ho scelto a caso la definizione. Ad un certo punto, lo speaker chiama nell’arena tutti i bambini sugli spalti. Fab, per ridere, mi dice: “e adesso lanciano un toro in mezzo a tutti i bambini “. Bhe, non si sbagliava di molto: una grossa pecora è lasciata libera in mezzo ai mini-texani, che devono cercare di prenderla e fermarla. Poveretta!
Bilancio: una serata proprio bella, dopo molte miglia percorse!
Post-scriptum : meglio se non commento.
2 Commenti
ANche io non ho amato motlo La, mi dispiace eprò che non abbiate fatto la strada da SF perchè è davvero incantevole…ricordavo ancora come un incubo il caldo del deserto del nevada ma..con l estate che stiamo vivendo qui in Italia mamma mia..si muore! io creod che l vostra sia un ottima scelta..anche io amo viaggiare tanto tanto anche in poco tempo! top!
Abbiamo passato pochi giorni insieme ma sono stati giorni intensi abbiamo visti
o posti meravigliosi e abbiamo capito quanto e’ ella il viaggio che state facento
Buona continuazione